quarta-feira, 19 de abril de 2017

Dislessia, non si cura ma si corregge Ne è affetto il 3 per cento della popolazione, il diritto allo studio



La prima «dis» di cui si è sentito parlare è stata la dislessia, a ruota sono arrivate la discalculia e la disgrafia. Ma quante sono le persone in Italia che soffrono di uno di questi DSA, ovvero «disturbo specifico dell’apprendimento»? Una stima prudente dice circa il 3% della popolazione. Percentuale ben inferiore a quel 10% che si vede spesso citare ma che fa riferimento a studi e analisi condotte in Paesi in cui si parla inglese lingua non «trasparente» a differenza dell’italiano in cui a ogni suono corrisponde sempre e solo una lettera e che rende ai dislessici la vita meno difficile . Più che di «sovradiagnosi» ­­- sospetto dei molti che insistono a ritenere la dislessia i se non una patologia inventata qualcosa di molto simile - nel nostro Paese, sostiene la maggior parte degli esperti, si dovrebbe parlare di «sottodiagnosi», non solo per i criteri stretti adottati per la diagnosi, ma perché molti casi di DSA non vengono neppure «sospettati» . Impedendo così a molti bambini e ragazzi di far appello alla legge dell’8 ottobre 2010, numero 170, che prevede, per chi soffre di un DSA ,una serie di strumenti e attenzioni a tutela del diritto allo studio.

DEFINIZIONI E TECNICHE DI RECUPERO - Ma che cos’è esattamente la dislessia, ci si potrebbe chiedere a questo punto? Esiste una definizione chiara? E come si «cura»? E le altre «dis»? Come ricorda Giacomo Stella, professore di psicologia clinica alla Facoltà di scienze della formazione all’Università di Modena e Reggio, «la dislessia è una patologia su base neurobiologica che non si può guarire, nel senso di andare a “correggere” l’area del cervello coinvolta, ma per la quale si può fare molto altro, per esempio insegnando tecniche di lettura specifiche». Quanto alla disgrafia, nasce da un carente controllo della motricità fine e si traduce in una scrittura disordinata e di difficile comprensione; mentre la discalculia, o «cecità al numero», (che pure coinvolge precise aree cerebrali, diverse però da quelle della dislessia) è un deficit che si manifesta nel riconoscimento dei numeri e nella comparazione di quantità semplici, nella difficoltà a distinguere maggiore da minore e perfino a capire se 3 è maggiore o minore di 5. Tanto per la discalculia, quanto per la dislessia e la disgrafia, è difficile dire qual sia la tecnica di recupero migliore e quali siano gli «esercizi» più adatti per ridurne l’impatto, tutti gli esperti concordano però nel dire che ogni intervento (che almeno inizialmente sarebbe bene fosse affidato a un logopedista) dovrebbe essere misurato su «quel» bambino o quel ragazzo. E dovrebbe iniziare il più presto possibile.

11 ottobre 2013
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Daniela Natali

segunda-feira, 17 de abril de 2017

Os benefícios da dança na infância:


 Estimula a circulação sanguínea e o
sistema respiratório.
 Favorece a eliminação de gorduras.
 Contribui para a correção de más
posturas.
 Exercita a coordenação motora, a
agilidade dos movimentos e equilíbrio.
 Colabora no desenvolvimento muscular
e articular.
 Ajuda na socialização para vencer a timidez.